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Pianeta Terra | Non facciamoci del male: la geoingegneria devasta l´agricoltura

Pubblicato da: Categoria: COVER

26
FEB
2019

La soluzione pragmatica per risolvere i problemi del surriscaldamento globale arriva dagli Stati Uniti dove il Consiglio Nazionale delle Ricerche approva la proposta di introduzione della geoingegneria come scienza per ridurre la radiazione solare e raffreddare l’atmosfera. Avvolgere il pianeta in uno strato di aerosol di micro particelle al solfato sembra suscitare più interesse e attenzione dei benefici dell’agricoltura ecologica in quanto rappresenta la soluzione tecnologica che permette di lasciare intatti i sistemi economici e industriali. Proposta ampiamente criticata su cui permane il silenzio, l’utilizzo di tecnologie ancora embrionali potrebbe avere impatti devastanti tra cui la riduzione dell'ozono, l'acidificazione degli oceani, la riduzione delle precipitazioni nei tropici. La geoingegneria, seppur tecnologia sperimentale in grado di permettere alla Terra di riscaldarsi più lentamente, potrebbe avere impatti negativi sull’agricoltura, fatto che annullerebbe qualsiasi beneficio per il settore derivante dalla riduzione del riscaldamento globale. All’aumentare delle proposte da parte di Istituzioni scientifiche sull’utilizzo di nuove tecnologie per intervenire sul cambiamento climatico, aumentano anche le ricerche che invitano ad una riflessione. L’Università di Berkeley ha pubblicato uno studio, ripreso da più riviste scientifiche, in cui si afferma che l’utilità e il senso della ricerca sono rivolti esclusivamente a trovare modi per esaminare gli effetti non intenzionali della geoingegneria, senza sperimentarli sul clima. La mentalità alla base della geoingegneria è in netto contrasto con un approccio ecologico e sistemico emergente che rappresenta un cambiamento fondamentale nella relazione della nostra cultura con la natura. L'agricoltura ecologica offre benefici ecologici arrestando l'erosione e l’impoverimento dei suoli, protegge il sottosuolo e le sue falde, riduce i pesticidi dannosi e il deflusso di fertilizzanti, scongiura lo sfruttamento degli animali. I rendimenti dei metodi ecologici spesso superano i rendimenti convenzionali: ad esempio costruiscono il terreno senza impoverirlo, eliminano le malerbe, trattengono l'umidità, i fertilizzanti e gli erbicidi possono essere ridotti o eliminati del tutto con conseguenti maggiori profitti per gli agricoltori. Non esiste una soluzione veloce ma, a differenza della soluzione semplicistica della geoingegneria, l'agricoltura ecologica non può essere implementata su larga scala senza profondi cambiamenti culturali. Lo sfruttamento della natura ha portato il pianeta ad un collasso ambientale e il cambiamento climatico rappresenta una sfida a riconsiderare il nostro rapporto con la natura per progettare la via d'uscita dal danno che abbiamo causato. La geoingegneria, al di là dei suoi rischi catastrofici, è un tentativo per evitare di intraprendere questo importante percorso culturale ed estendere la mentalità della dominazione e del controllo a nuovi estremi volti a prolungare di pochi anni l'economia del consumo eccessivo. È tempo di innamorarsi della terra, del suolo e degli alberi, per fermare la loro distruzione e per servire la loro restaurazione. È tempo che la politica e la pratica agricola si allineino verso la rigenerazione.



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